Avrei voluto evitare di intervenire perché me ne sto da tempo un po’ in disparte (non amo chiedere voti e non so nemmeno farlo), ma dopo aver visto la diretta registrata della “strana” assemblea di ieri sera a Villa Pozzoni di Giulianova e letto lo “strano” comunicato di “noi moderati” che mi cita quasi direttamente, mi pare che non possa evitarlo.
Il Coordinamento provinciale di Noi Moderati, riferendosi alla “strana” (poi dirò perché) assemblea di ieri sera, nell’esprimere solidarietà al Sindaco (che ha esordito urlando e sbraitando, restando poi su questo tipico comportamento autoritario), sottintende che Daniele Di Massimantonio è un ignorante, non conosce la Costituzione perché avrebbe dichiarato la colpevolezza di Giovanni Toti. In Costituzione, però (oltre che Carta Europea dei Diritti dell’Uomo), si afferma, c’è il principio di non colpevolezza sino a sentenza definitiva. Orbene, a me pare che a non conoscere la Costituzione sia l’estensore di questo comunicato: 1)-il principio di non colpevolezza è riportato nell’art. 27.2 della Costituzione, non nell’articolo 29; 2)-Di Massimantonio non è un giudice che ha dichiarato colpevole Toti in via definitiva. Il principio in questione, infatti, riguarda l’esercizio del potere giudiziario: si può essere ritenuti colpevoli dopo i primi due giudizi di merito e quello di Cassazione. Ma se un Presidente di una Giunta regionale finisce in carcere (o ai domiciliari) sottoposto a un procedimento penale, a prescindere da come andrà il giudizio cui sarà sottoposto, visto che la stampa ne parla tutti i giorni, si può dire, vero? O no? Dove la trovate la violazione della Costituzione da parte di Daniele?
Quanto all’assemblea di ieri sera a Villa Pozzoni, il comunicato in questione la definisce evento promosso dall’Associazione della Frazione (non è un Quartiere) di Villa Pozzoni che avrebbe così “concretizzato la partecipazione popolare in un incontro tra istituzioni e cittadini”. Io la definisco “strana”. È un fatto positivo che centinaia di cittadini si riuniscano in una piazza, ma non c’è stato un confronto fra istituzioni e cittadini. L’ “incontro” precede un confronto altrimenti non c’è dialettica democratica. L’Associazione di Frazione (con tutto il rispetto) non ha promosso un dibattito fra quattro candidati sindaci e i cittadini, bensì un confronto/scontro fra quattro candidati sindaci. Nel primo caso ci sarebbe stato un confronto con i cittadini, ma ciò che si è avuto, invece è stato uno scontro. Non può lamentarsi il Sindaco di essere stato sottoposto a un tiro incrociato “tre contro uno” (come ha detto). In questo tipo di incontro l’esito è inevitabile come inevitabile diventa il “tifo”. Per questo, però, il Sindaco deve ringraziare l’Associazione di Frazione che ha portato molti adepti fra cui diversi candidati nelle liste di Costantini a fare il tifo come allo stadio.
Semmai il confronto poteva essere recuperato e quando Daniele Di Massimantonio ha chiesto (giustamente) di far parlare anche i cittadini per recuperarlo, questa Associazione e il Sindaco si sono mostrati per intero: la prima ha tolto la parola a un cittadino che l’aveva chiesta ed ottenuta procedendo subito dopo allo scioglimento dell’Assemblea; il secondo si è dileguato. Osservare i video pubblicati forse può aiutare: centinaia di cittadini sono rimasti in piazza perché aspettavano di poter parlare. Altro che partecipazione popolare. Da “Costituzionalista esperto dei temi partecipativi” e candidato nella lista Coltura Politica in appoggio a Daniele, consiglio ai giovani rampanti di Noi Moderati di studiare un po’ di più Costituzione e partecipazione democratica.